υἱὲ Φιλάνορος, ἤτοι καὶ τεά κεν
ἐνδομάχας ἅτ' ἀλέκτωρ συγγόνῳ παρ' ἑστίᾳ
15ἀκλεὴς τιμὰ κατεφυλλορόησε‹ν› ποδῶν,
εἰ μὴ στάσις ἀντιάνειρα Κνωσίας σ' ἄμερσε πάτρας.
νῦν δ' Ὀλυμπίᾳ στεφανωσάμενος
καὶ δὶς ἐκ Πυθῶνος Ἰσθμοῖ τ', Ἐργότελες,
θερμὰ Νυμφᾶν λουτρὰ βαστάζεις ὁμιλέων παρ' οἰκείαις ἀρούραις.
Figlio di Filanore, certo anche per te
come un gallo da
combattimenti domestici presso il focolare avito
spogliato di gloria il tuo
onore avrebbe sparso le foglie ai tuoi piedi,
se una discordia tra uomo e uomo
non ti avesse privato della patria Cnosso.
Ma ora, incoronato a Olimpia
e due
volte a Pito e all’Istmo, Ergotele,
esalti i tiepidi lavacri delle Ninfe e ti
trattieni
presso poderi che ti appartengono.
Pindaro,XII Olimpica,466 a.C,Siracusa
Nel sopra citato passo Pindaro dedica a Ergotele questo canto facendo riferimento alle terme imeresi,nelle quali proprio Ercole per primo vi si bagnò.
Giacomo Giacomazzi,Paesi di Sicilia ,Palermo:IBIS,15Maggio 1965 pp 22-3
Nessun commento:
Posta un commento